Ansia
A chi non è mai capitato nella vita di pensare “CHE ANSIA”?
Ma cosa significa avere ansia? Cosa è di preciso?
L’ansia prima di tutto è un’emozione, e in quanto tale è un qualcosa del tutto naturale. La sua funzione è di attivare l’organismo e prepararci per proteggerci da potenziali pericoli nell’ambiente circostante. Pensiamo ai nostri antenati delle caverne, per loro era fondamentale rispondere con ansia alle situazioni di pericolo, perché ciò implicava poter sopravvivere all’attacco di un pericoloso predatore.
Ma in cosa consiste la reazione d’ansia? La reazione d’ansia prevede l’attivazione dell’organismo, quindi si può verificare un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia), difficoltà nella respirazione, che può arrivare ad asfissia, sensazione di soffocamento e iperventilazione, rigidità e tensione muscolare, ridotta concentrazione, aumento della sudorazione, vertigini,… tutti questi sintomi hanno come scopo quello di preparare l’organismo ad affrontare un potenziale pericolo o poter scappare da esso , garantendosi così la sopravvivenza.
Quindi l’ansia in sé non è un disturbo. Quando possiamo dire che diventa tale?
Quando la reazione diventa esagerata, persistente, ingiustificata rispetto alle situazioni, o si presenta in momenti inopportuni che non ne giustificano la presenza, siamo di fronte ad un Disturbo d’Ansia, che può complicare enormemente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare ogni cosa.
I disturbi d’ansia comprendono (DSM5):
- Disturbo d’ansia da separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia specifica
- Disturbo d’ansia sociale (Fobia sociale)
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
I sintomi tipici dell’ansia possono essere suddivisi in tre principali categorie:
Sintomi cognitivi
- il senso di vuoto mentale
- un senso crescente di allarme e di pericolo
- l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
- la messa in atto di comportamenti protettivi cognitivi
- la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.
Sintomi comportamentali dell’ansia
Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga. La strategia principale istintiva di gestione dell’ansia è inoltre l’evitamento della situazione temuta (strategia “better safe than sorry” – “meglio prevenire che curare”).
Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, ecc.), anassertività e di sottomissione.
Sintomi fisici dell’ansia
L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:
- tensione
- tremore
- sudore
- palpitazioni
- aumento della frequenza cardiaca
- vertigini
- nausea
- formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
- derealizzazione e depersonalizzazione
Faq su psicologa per disturbi d’ansia a Jesi e Senigallia
L’ansia di per sé è un’emozione normale, che prepara l’organismo a potenziali situazioni di pericolo nell’ambiente che ci circonda. Questa però diventa un disturbo quando si manifesta in maniera persistente e non giustificata dalle situazioni che si verificano nella vita di una persona, rendendola incapace di affrontarle.
I sintomi di un disturbo d’ansia che si manifestano a livello emotivo possono essere, tra gli altri, un senso di vuoto mentale o di imminente pericolo, la persistenza di pensieri e sensazioni negative, o la sensazione di essere sempre osservati e giudicati dagli altri.
Una persona affetta da un disturbo d’ansia cerca in tutti i modi di evitare le situazioni che le inducono questa emozione, attuando dei comportamenti protettivi come farsi accompagnare in luoghi che mettono ansia o assumendo ansiolitici quando ne sente il bisogno.
Sì, un disturbo d’ansia spesso prevede anche dei sintomi fisici, come tachicardia, palpitazioni, nausea, eccessiva sudorazione, vertigini o tremore.